II credo artistico di La Maida può essere espresso con le parole di Gustave Moreau “Non credo in ciò che tocco e che vedo ma credo in ciò che non tocco e concretizzo”.
L’esperienza, quale ceramista, formatesi nella ricerca plastica e coloristica, gli consente un ‘attenzione particolare, riconoscendogli il 1° premio al XXI concorso internazionale d’arte della ceramica in Faenza.
Tuttavia avverte I’esigenza di estendere il suo linguaggio ad altre espressioni creative, iniziando così nuove esperienze pittoriche per dar corpo ed espressività più approfondita del suo mondo interiore. Affidandosi a/ colore descrive masse semplificate. illuminate da una luce rarefatta ove il valore del dato naturale e subordinato ad un significato metafisico. Egli avverte l’esigenza profondamente sentila per esprimere un’interiorità attraverso valori simbolici dei soggetti rappresentati, ove l’architettura è simbolo e I’uomo presenza silenziosa.
E’ bene sottolineare come, in alcune tele, affiorino compiacimenti più descrittivi, che solo apparentemente discosti dal rigore poetico e metafisico di altre, per ritrovarsi in un’armonia fuori del tempo, nell’incontro fra intelletto e osservazione intuitiva del vero alla ricerca di un’armonia scandita dal colore.
E se talvolta discordanze stilistiche si avvertono, più spesso verità e fantasia, simbolo e dato reale, trovano nelle sue opere un equilibrio che ne garantisce I’autenticità poetica.
MARINA BUSIGNANI REFFI
(Presidente Associazione Artisti Sammarinese Asart-Aiap-Unesco)
Mostra anno 1993 “Franco La Maida 19701990” presso Spazio mostre al centro sociale di Dogana R.S.M.